Diodata Saluzzo Roero

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«Donna, che a noi concessa ha il Re dell'ore / a mostrar quanto Italia è grande ancora»

Rosa Ignazia Diodata Saluzzo Roero

Rosa Ignazia Diodata Saluzzo Roero (Torino, 31 luglio 1774[1]Torino, 24 gennaio 1840) è stata una letterata, scrittrice e poetessa italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Jeronima Cassotti e Giuseppe Angelo Saluzzo di Monesiglio (nel 1757 fondatore con Lagrange e Cigna della Società Privata Torinese), all'età di 12 anni iniziò a comporre poesie apprezzate da molti uomini illustri dei suoi tempi come Ugo Foscolo, Giuseppe Parini, Vittorio Alfieri e Vincenzo Monti.

Ebbe tra i suoi maestri figure di spicco della cultura piemontese, tra cui Carlo Denina, Silvio Balbis e Tommaso Valperga di Caluso. Quest'ultimo, insieme a Prospero Balbo, ebbe un ruolo molto attivo nella sua formazione artistica. A 20 anni pubblicò un poema epico in ventiquattro canti e in ottava rima dal titolo Amazzoni e successivamente col poemetto Rovine, per cui ebbe elogi di Alessandro Manzoni e venne portata ad esempio nel suo genere da Ludovico di Breme. Diventata membro dell'Accademia dell'Arcadia (dove venne chiamata Glaucilla Eurotea) e dei Pastori della Dora, nel 1799, a venticinque anni, sposò il conte Massimiliano Roero di Revello, che morì tre anni dopo.

Prima donna a essere associata all'Accademia delle Scienze di Torino, fu nominata dalla Commissione esecutiva del Piemonte nel 1801, al culmine del suo successo artistico[2]. Tra il 1803 e il 1813 alcuni suoi scritti vennero pubblicati nelle Memorie, la rivista scientifica edita dall'istituzione sabauda.

Con la Restaurazione iniziò il suo lento declino: per alleviare la tristezza e la delusione, dovute allo scarso accoglimento delle sue opere da parte del pubblico, fece frequenti viaggi nonostante la salute malferma. Risalgono a quegli anni le composizioni dedicate a celebri donne del passato, tra cui Erminia, Tullia e Ipazia ovvero delle filosofie e, nel 1823, la tragedia storica Il castello di Binasco. Grazie ai suoi fratelli, alcune poesie vennero raccolte e pubblicate postume nel 1843.

Morì a Torino nel 1840 e fu sepolta nella cappella di famiglia posta nella chiesa di San Bernardino a Saluzzo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Al vescovo eletto di Casale monsignor Carlo Ferrero della Marmora, Torino, dalle stampe d'Ignazio Soffietti), 1796?
  • In morte dell'eminentissimo cardinale Vittorio Baldassarre Costa d'Arignano arcivescovo di Torino, Torino, dalle stampe d'Ignazio Soffietti, 1796.
  • Versi di Diodata Saluzzo fra gli Arcadi Glaucilla Erotea, Torino, dalle stampe d'Ignazio Soffietti, 1796.
Quarta edizione corretta ed accresciuta, 4 voll., Torino, vedova Pomba e figli stampatori e librai, 1816-1817
  • L'armonia canzone di Diodata Saluzzo Rovero Revello fra gli Arcadi Glaucilla Eurotea, Torino, dai tipi di Onorato Derossi, 1801.
  • Melpomene. Elegia di Diodata Saluzzo Roero in morte di Vittorio Alfieri, Torino, dalla Stamperia di scienze ed arti, 1804.
  • Circe e Pico. Cantata per musica di Diodata Saluzzo-Roero, Torino, dalla Stamperia Municipale, 1808.
  • Di Diodata Saluzzo Roero di Revello. Elegia. In morte del padre, Torino, coi tipi di Felice Galletti, 1813.
  • A Genova. Canzone di Diodata Saluzzo Roero contessa di Revello, Genova, stamperia Pagano, 1815.
  • Due tragedie inedite (Erminia, e Tullia) di Diodata Saluzzo Roero, Torino, vedova Pomba e figli stampatori e librai, 1817.
  • La corona di quercia nella Grotta di Sant'Andrea presso Nizza. Ode della signora contessa Diodata Saluzzo Roero di Revello..., Nizza, presso la Società tipografica, 1821.
  • Aimone ed Agila Canto di Diodata Saluzzo, Torino, presso Giacinto Marietti, 1823.
  • Il castello di Binasco. Novella inedita di cui li principali avvenimenti ed i personaggi sono tratti dalla storia del 1360 dalla contessa Diodata Saluzzo, Firenze, dalla tipografia e calcografia goldoniana, 1823.
  • Ipazia ovvero delle filosofie. Poema di Diodata Saluzzo Roero, 2 voll., Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1827.
  • Novelle di Diodata Saluzzo Roero, Milano, per Vincenzo Ferrario, 1830.
Nuova ed. a cura di Laura Nay, Firenze, L. S. Olschki, 1989. ISBN 88-222-3695-5.
  • La Sibilla. Ode di Diodata Saluzzo Roero, Torino, dalla Stamperia Reale, 1833.
  • Poesie postume di Diodata Saluzzo aggiunte alcune lettere d'illustri scrittori a lei dirette, Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1843.

Testi on line[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questa è la data indicata nella biografia dell'Accademia delle Scienze di Torino e in Enciclopedie on line (riferimenti e link in Collegamenti esterni). La voce della Enciclopedia Italiana (Collegamenti esterni) riporta il 31 luglio 1775.
  2. ^ Tra le carte della scienza, Hapax, 2017, p. 29.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario delle grandi figure femminili, in « Historia » n. 264, febbraio 1980, a cura di M. Zaniboni, ed. Cino del Duca.
  • Marziano Guglielminetti e Paola Trivero (a cura di), Il Romanticismo in Piemonte: Diodata Saluzzo. Atti del Convegno di studi, Saluzzo, 29 settembre 1990, Firenze, L. S. Olschki, 1993. ISBN 88-222-4045-6.

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Controllo di autoritàVIAF (EN39476113 · ISNI (EN0000 0000 8118 418X · SBN LO1V090586 · BAV 495/59831 · CERL cnp00961870 · LCCN (ENnr91027709 · GND (DE119057123 · BNF (FRcb12464359t (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr91027709